"Donne oltre " - "Sale d'attesa"
Donne per le donne
insieme contro la violenza
Si respirava già profumo di buono venerdì..il salone delle feste di borghetto SS andava riempiendosi a vista d’occhio..e la svariata umanità che confluiva era accomunata dal desiderio di passare una bella serata in nome della cultura e della solidarietà..da qui l’allegro brusio, la fragranza dei sorrisi, gli sguardi attenti a ritrovare un conoscente tra le fila delle poltrone e quell’emozione impagabile che scaturisce quando sai che fra poco inizierà lo spettacolo..
Quello che forse molti non sapevano era che di lì a poco sarebbe iniziata una magia.
Buio in sala..musica..luci sul palco.
Una scenografia essenziale viene animata dalla grazia di Irene e dalla sua danza.
Tre sedie.
Tre donne
Tre storie.
Sale d’attesa.
Che poi è il Titolo della magia..e il pretesto per intrecciare tre vite e legarle alle nostre, che siamo in platea.
Un’ora e mezza che fila via come un treno, grazie ad una regia puntuale e a testi strepitosi.
Fra le molte battute (perché si ride..ah se si si ride..), il ritmo serrato (tre attrici in forma smagliante) e le amare riflessioni (perché si piange..eccome se si piange..), le personalità e le storie delle protagoniste si dipanano..si scontrano, si sfiorano, si trovano e poi si rivelano..lasciando in noi un turbinio di sensazioni..
E il filo sottile del loro destino viene ricamato, tra un quadro e l’altro, sempre da Irene e dal suo corpo fluttuante, refrattario alle leggi di gravità a cui siamo sottoposti noi comuni mortali.
Dicevo che si ride..un riso spesso empatico perche le debolezze esposte sono anche quelle di tutti i presenti..ma la magia di cui parlavo arriva dopo..inizia in sordina..si insinua tra le pieghe dei nostri ammiccamenti e raggiunge inesorabile il centro.
Così che i molti cuori presenti finiscono col battere all’unisono.
Nei momenti forti il silenzio diventa palpabile perché è pieno di pensieri.
Il rimando è legato al ns vissuto ma anche a quello di una amica, di una conoscente o anche solo ad uno dei troppi fatti di cronaca.
Il male che viene fatto alle donne.
Il male che solo le donne riescono a farsi.
Il male da cui solo le donne sanno uscire.
Il bene che solo le donne sanno spesso custodire nonostante tutto.
L’ironia che solo le donne sanno usare per navigare in mari tempestosi è la zattera che ci porta tutti a riva.
E che sfocia in un applauso lungo e sentito.
Grazie Polly.
Grazie Sue.
Grazie Grace.
Siete state noi.
Siamo state voi.
E siamo tutti tornati a casa avvolti nel vs incantesimo. Sara Ogando dos Santos
qui per modificare.Sara
Quello che forse molti non sapevano era che di lì a poco sarebbe iniziata una magia.
Buio in sala..musica..luci sul palco.
Una scenografia essenziale viene animata dalla grazia di Irene e dalla sua danza.
Tre sedie.
Tre donne
Tre storie.
Sale d’attesa.
Che poi è il Titolo della magia..e il pretesto per intrecciare tre vite e legarle alle nostre, che siamo in platea.
Un’ora e mezza che fila via come un treno, grazie ad una regia puntuale e a testi strepitosi.
Fra le molte battute (perché si ride..ah se si si ride..), il ritmo serrato (tre attrici in forma smagliante) e le amare riflessioni (perché si piange..eccome se si piange..), le personalità e le storie delle protagoniste si dipanano..si scontrano, si sfiorano, si trovano e poi si rivelano..lasciando in noi un turbinio di sensazioni..
E il filo sottile del loro destino viene ricamato, tra un quadro e l’altro, sempre da Irene e dal suo corpo fluttuante, refrattario alle leggi di gravità a cui siamo sottoposti noi comuni mortali.
Dicevo che si ride..un riso spesso empatico perche le debolezze esposte sono anche quelle di tutti i presenti..ma la magia di cui parlavo arriva dopo..inizia in sordina..si insinua tra le pieghe dei nostri ammiccamenti e raggiunge inesorabile il centro.
Così che i molti cuori presenti finiscono col battere all’unisono.
Nei momenti forti il silenzio diventa palpabile perché è pieno di pensieri.
Il rimando è legato al ns vissuto ma anche a quello di una amica, di una conoscente o anche solo ad uno dei troppi fatti di cronaca.
Il male che viene fatto alle donne.
Il male che solo le donne riescono a farsi.
Il male da cui solo le donne sanno uscire.
Il bene che solo le donne sanno spesso custodire nonostante tutto.
L’ironia che solo le donne sanno usare per navigare in mari tempestosi è la zattera che ci porta tutti a riva.
E che sfocia in un applauso lungo e sentito.
Grazie Polly.
Grazie Sue.
Grazie Grace.
Siete state noi.
Siamo state voi.
E siamo tutti tornati a casa avvolti nel vs incantesimo. Sara Ogando dos Santos
qui per modificare.Sara